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Impallidisce l’erba...

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Impallidisce l’erba

                            a segnare un tempo malcompreso

per senso o sentimento

                                    a filo d’un asfalto qualunque

 

Noi si va verso dismesse case

                        dismesse parole

per altri sensi

e altri sentimenti

                          con un passo ch’è diverso

nello scorrere di questi mesi

 

parola anch’essa relativa

                                     questa

trattandosi di tempo

 

Tutto quello che ci riguarda

s’è ridotto a misura di frammento

 

e questo verde

 

                (tutt’attorno e ancor più in là)

 

m’è giudice e testimone

 

prima l’uno e poi l’altro

                                     perché

invertito l’ordine esatto agli addendi

                                                        il risultato non cambia

e l’immobilità è ovunque

 

Cerchi di pesci sotto il pelo dell’acqua

                                                           quando va bene

e

  quanto alle parole

un borbòtt’abbaìo di cane

appena prima dell’orizzonte

 

 

 

(tratta dalla raccolta inedita

“Il mestiere e altri accidenti”)

 Alberto Rizzi - 15/05/2020 08:16:00 [ leggi altri commenti di Alberto Rizzi » ]

Grazie, Ferdinando Giordano.

Questa poesia, come la maggior parte delle cose che sto scrivendo in questi mesi, rispecchia la situazione d’emergenza creatasi: che può anche offrire spunti di riflessione, di approfondimento su ciò che abbiamo attorno, oltre che su quello che siamo. E cogliere le diversità fa parte di questo.

Quanto alla ricerca sulla lingua, che compio ormai da oltre venticinque anni, lieto che venga compresa e apprezzata.

 Ferdinando Giordano - 14/05/2020 18:28:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Oh! Ecco un altro esempio di buon apprendimento. Vuol dire a me: prendere a... chi ti offre diversità. Come la gestione delle pause, ad esempio. E la sonorità, e la lingua che scompagina e crea talvolta. Grazie, sempre.

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